I sotterranei della chiesa dei SS. Vito e Modesto all’Esquilino

Come e’ freddo a Roma stamane…Il cielo è terso di quel blu intenso che ho avuto la fortuna di veder brillare tante volte sui tetti di Roma.

Oggi ho appuntamento con Don Pasquale per vedere, per la prima volta i sotterranei della chiesa dei SS. Vito e Modesto all’Esquilino.

Prima di incontrarlo entro nella chiesetta, in un contesto a dir poco unico, come ce ne sono ancora tanti in questa meravigliosa città.

Si perché, accanto alla chiesa, addirittura addossato, sorge un arco dell’Antica Roma, voluto dall’imperatore Gallieno alla metà del III sec d. Cr, nei pressi di quella che fu una delle porte urbane, la porta Esquilina delle più antiche mura di Roma…

L’aria è a dir poco gelida, mentre aspetto Don Pasquale tiro fuori il cellulare e scatto alcune foto, cerco di catturare l’azzurro vivo del cielo, la luce quasi perfetta, la maestosità dei resti della Roma Antica che si aggrappano letteralmente a quelli della città medioevale.

Eh già, perché l’arco si appoggia proprio alla chiesa…

L’interno della chiesa è praticamente spoglio, ma incredibili “chicche” artistiche la rendono davvero speciale…non c’è nessuno dentro, e regna, è proprio il caso di dirlo, un religioso silenzio.

Intravvedo una signora all’organo, che mi comunica che Don Pasquale mi sta spettando in cripta.

Esco velocemente e giro l’angolo, ripasso sotto l’arco e mi ritrovo davanti ad un’altra facciata della chiesa…davvero singolare.

Davanti mi aspetta serafico Don Pasquale, e dal portone della seconda facciata , esperienza davvero incredibile entriamo nuovamente in chiesa…

L’ingresso è emozionante, sto per avere accesso ad un’area archeologica che non ho mai visto di Roma…si, avete proprio capito bene, il portone di ingresso conduce non in chiesa, ma nei suoi sotterranei…la storia si ammanta di mistero…

L’area non è molto ampia, ma estremamente interessante dal punto di vista archeologico…inizio a “spulciarmi” tutti i mattoni, le pietre, le sovrapposizioni storico – archeologiche e saltano fuori tante idee, ma il tessuto stratigrafico è davvero intrigato, meno male mi torna utile una bella piantina a muro…

Che emozione grande scorgere questi antichi resti…ogni piccolo metro quadrato ha una informazione da darmi…

Non so se esistano al mondo altre città così…al termine del sopralluogo esco, saluto Don Pasquale promettendogli di sponsorizzare questa pregevole area archeologica…

Guardo all’insù, il cielo sempre più azzurro…ora non ho davvero più freddo, mi sento con il mondo in tasca e con un viaggio nuovo aggiunto agli infiniti fatti in una sola città…la mia, Roma!

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