San Saba. Il Rione e il suo monastero

San Saba. Il Rione e il suo monastero

In Piazza Gian Lorenzo Bernini si possono cogliere tutti i colori di San Saba,  Il Rione e il suo monastero.

Il rione XXI detto San Saba nasce per delibera comunale dall’antico Rione Ripa il 9 dicembre del 1921.

Nel 1906, l’Istituto case Popolari decide di lottizzare quella parte del Colle, oltre viale Aventino che storicamente era conosciuta come “Piccolo Aventino”.

Nasce così il virtuoso nucleo edilizio di S. Saba con i dieci lotti costruiti tra il 1907 e il 1921.

Siamo tra viale Giotto, via Leon Battista Alberti, piazza Gian Lorenzo Bernini, via Zuccari, e la scalinata di via Francesco Borromini.

L’artefice del progetto abitativo è il giovane architetto Quadrio Pirani.

Costruisce villini abbinati di due piani e palazzi di appartamenti non più di quattro piani circondati da giardini ricchi di aria e luce…

Un sogno!

Pirani rispetta profondamente l’orografia del luogo, siamo del resto su un colle, e  utilizza scale e rampe di raccordo per non modificarne l’aspetto.

Utilizza come materiale di rivestimento la cortina laterizia, per rispettare i colori e la tecnica muraria dei monumenti storici più importanti del luogo.

Le Mura Aureliane e il monastero di San Saba.

Pirani realizzò in seguito al rione Testaccio,  caseggiati popolari che si distinguevano dal resto per un maggior decoro esterno e una più razionale divisione interna degli spazi.

San Saba. Il Rione e il suo monastero, sono il fulcro di un quartiere dall’assetto ormai fissato dalla metà dello scorso secolo. Il monastero di San Saba è tuttora  il cuore “religioso”, monumentale del rione.

Il luogo appare ancora oggi avvolto da uno spazio quasi isolato tra le costruzioni novecentesche.

Entrando nel portichetto di ingresso, il cortile anteriore, la facciata ed il portico, che accoglie il visitatore, abitua da subito ad un’atmosfera rarefatta, surreale.

Il visitatore è immerso in un tempo lontano da subito.

In un piccolo antiquarium a cielo aperto ci stupiscono  preziosi resti di epoca romana.

Spicca fra tutti un monumentale sarcofago in un angolo, troppo “stretto” per cosi tanta bellezza e pregio artistico.

Entrando all’interno, il pathos emotivo iniziale si amplifica, ci accolgono affreschi medievali, pavimenti di tappeti musivi policromi, resti alle pareti di antiche cantorie…

Dobbiamo sederci nelle panche di questo superbo luogo per non cedere a tanta bellezza.

Curiosi di scoprire San Saba. Il Rione e il suo monastero?

Venite a scoprirle con noi!

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